“La gentilezza è un linguaggio che il sordo può sentire ed il cieco può vedere”
Mark Twain
Si sta nuovamente parlando della gentilezza, di questo modo di porsi, di presentarsi, di far sta bene gli altri, con un sorriso raccontato con una parola o semplicemente con un’espressione. Sì!
È una freschezza che ci mette di buon umore. È facile essere gentili? Una domanda interessante che nella risposta propone l’importanza di far scoprire a chi ci sta vicino che lo abbiamo accolto. Esprimiamoci comprendendo le esigenze di chi ci è accanto o ci sta osservando.
Questo modo di porci è veramente un linguaggio che il sordo può sentire e il cieco vedere, perché in ciò che non si sente e si esprime a volte passa l’essenza di ciò che siamo, di ciò che rispettiamo, di ciò che riusciamo a valorizzare. Diamo valore agli incontri, alle relazioni, a ciò che lasciamo, a ciò che chiediamo. Da un felice momento, un’opportunità, trasmessa con la mente e il cuore, può nascere qualcosa di importante, di grande, di colorato, di fresco e gentile.
Mario Palano, presidente
Maria Rita Dal Molin, direttore