“Ma tu, precisamente, di cosa ti occupi?" “Di incanto”.
Fabrizio Caramagna
Mi occupo di INCANTO insieme a voi, per vivere le emozioni e condividerle, in un contesto meraviglioso che profuma di vita e di passione. È stata una magia testimoniare l’impegno di 30 donne sul palco del Teatro Olimpico, partendo da ciò che fa male “la violenza” per prenderci cura con gentilezza di persone che chiedono solo di essere se stesse e di avere l’opportunità di rinascere, riemergere, rivivere e sorridere. Sorridere per poter continuare ad amare, per andare oltre e rispecchiarsi nella luce che contraddistingue i nostri occhi, che esprimono gioia e, ancora una volta, incanto. Come si può fermare questo momento? Semplicemente immaginandosi in un volo: staccati dalla terra, su verso il cielo, verso l’infinito, dove solo la luce può trafiggere, ma per dare forza, coraggio, determinazione, per poi poter riprendere il viaggio con empatia e rinnovata speranza. Ed ecco che si può vivere una relazione nuova, che tiene conto di te e di tutto ciò che si muove, per stare bene anche seduti su un prato, con gli occhi al cielo e il cuore ricolmo, dove non ci sono più confini. Precisamente che faccio? Vivo l’incanto, vivo le storie, che quando si incontrano sprigionano il meglio di ciò che siamo, se siamo liberi da tanti condizionamenti, dentro la meraviglia che può essere la vita, che ancora una volta ci sa stupire.
Gabriella Mezzalira, presidente
Maria Rita Dal Molin, direttore