“Adoro il pianoforte: perché sublima la mia imperfezione”
Giovanni Allevi

Il potere dell’imperfezione è emerso con forza durante la 25esima edizione di “Azioni Solidali Vicentine”. L’imperfezione è stata la guida di tutte le nostre relazioni, in qualsiasi contesto ed argomento, perché in ogni angolo di questo Festival, chi voleva, poteva ritrovarsi. La musica ha esaltato i pensieri, accompagnando interventi e presentazioni, di esperti, cittadini e volontari, tutti a interrogarsi sul vero tema: ma che cos’è la perfezione? Non è forse l’imperfezione che diviene perfezione nella sua autenticità e unicità, nell’essere così diversi, ma nello stesso tempo unici. Ci siamo ritrovati aperti all’incontro, al dialogo, lasciando indietro ciò che è effimero, senza valore. L’imperfezione è riuscita ad esserci in ogni contesto con gentilezza e passione, nella comunità, nell’arte, nella musica, nell’architettura, nell’inclusione, nella bellezza, nel benessere, nella moda, nell’alimentazione, nella politica e nell’innovazione, nell’essere (im) perfettamente madre, nel donarsi, nel sentirsi cittadini di un mondo universale di dimensioni diverse da quella nazionale, europea ed internazionale. L’elogio dell’imperfezione di Rita Levi Montalcini lo abbiamo condiviso tutti, senza accordi particolari. Così, nella spontaneità delle cose, per affermare che “Appellarsi alla propria onestà, ammettendo di aver sbagliato, è un chiaro indice di maturità. L’imperfezione diventa allora una tappa obbligata per giungere alla meta. L’imperfezione, così consona alla natura umana, merita perciò un elogio”.
Che dire ancora? Semplicemente che è stato ed è un onore aver proposto questo percorso, che sicuramente in ciascuno di noi continuerà, consapevoli che un altro filo di profonda unione sarà difficile trovarlo, ma ci proveremo, come sempre, con entusiasmo e amore, per trovarci all’interno di un incantesimo accolti, accettati, accompagnati, ascoltati e abbracciati.
Gabriella Mezzalira, presidente
Maria Rita Dal Molin, direttore
