"Parlare è un bisogno, ascoltare è un’arte" Johann Wolfgang von Goethe
Quanto sagge queste parole di questi tempi… quante persone hanno bisogno di parlare e di comunicare ciò che hanno vissuto in questo periodo. Non diamo mai per scontato il silenzio che si respira fuori dalle nostre abitazioni, perché il rumore che c’è dentro è ricco di amore, ma a volte anche di indifferenza, di solitudine, di sofferenza, di preoccupazioni e di progetti per il futuro. È un silenzio riscaldato dai tanti bambini, dai loro disegni, dai dolci appena sfornati, dalle complicità e dagli affetti ritrovati, da un animale di compagnia, da un buon libro, da una canzone, da una telefonata inaspettata, ecc. Sarebbe un bel privilegio ascoltare il racconto di ognuno di noi, di cosa abbiamo vissuto in questi mesi e sicuramente la scoperta di parole comuni, che si ripetono, ci potrebbe stupire. Immaginiamo un prato ricco di fiori, di colori, pensiamoci lì seduti, ad ascoltare la natura che si esprime… le parole dentro di noi comincerebbero a correre e si farebbe fatica a fermarle …che voglia di pace, di sole e di aria… nel nostro raccontarci pensiamo alla bellezza della natura, al bisogno di difenderla, alla nostra necessità di spazi all’aperto, per ritrovarci. Anche questo ci sta lasciando il coronavirus: il desiderio di non riprendere la vita frenetica di un tempo e di curare di più le nostre relazioni che, nonostante siano prive di abbracci, sono ricche di sguardi e di nuove modalità per confermare la nostra presenza e le nostre attenzioni.
Mario Palano, presidente Maria Rita Dal Molin, direttore